Redazione Arpe

ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI – NOVITA’ PER GLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI

Antonio Anello*

La guerra sta mettendo a dura prova l’intera Europa e, oltre a comportare un inaccettabile costo di vite umane, condizionerà pesantemente le nostre economie. E proprio per questo motivo, fra i provvedimenti che il governo italiano sta prendendo per far fare un grosso passo in avanti al nostro paese svincolandoci dagli approvvigionamenti di gas russo, c’è quello delle semplificazioni per le energie rinnovabili.

Il 2022 sembra essere l’anno giusto per la svolta delle energie rinnovabili ed in particolare per il fotovoltaico che, fino a poco tempo fa, era considerato meno conveniente per l’elevato costo dei pannelli e dei relativi accessori.

Nel medio tempo l’installazione di un impianto a pannelli fotovoltaici non solo permette di risparmiare energia e soldi ma anche di guadagnare rivendendo al Gestore dei servizi energetici (GSE) l’eventuale energia prodotta in più.

L’autoconsumo è sicuramente una fonte di risparmio interessante. Ovvero consumare l’energia elettrica prodotta dal proprio impianto fotovoltaico nella propria abitazione negli orari in cui se ne produce di più senza prelievi sulla rete, consente una sicura riduzione dei costi in bolletta.

Non meno importante è, poi, l’eventuale acquisto di elettricità non consumata da parte del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) a tariffa agevolata.

Tali tipi di intervento costituiscono un investimento a lungo termine che però ripagherà in buona parte le spese di installazione effettuate.

In condizioni normali, il solo impianto fotovoltaico ha un’agevolazione del 50%. Anche l’accumulo, ovvero l’immagazzinamento di energia,può essere un’alternativa al risparmio sulle bollette. L’accumulo può essere sfruttato per utilizzare l’energia nelle fasce serali o notturne o, comunque, fuori dagli orari di maggiore produzione dell’impianto o di scarsa presenza di luce solare. La combinazione migliore sarebbe quella di unire, all’installazione di un impianto fotovoltaico e al relativo accumulo, anche quello di una pompa di calore anche se, in tal caso, i costi iniziali dell’intero impianto sarebbero sicuramente più elevati.

Nel cosiddetto decreto Energia (Decreto-Legge n.17/2022) è stato previsto il finanziamento per installare pannelli solari “gratis”; un incentivo destinato alle famiglie con reddito basso.  Però, nonostante la misura sia approvata e finanziata, non è ancora stata attivata. Per questo motivo alcune forze politiche stanno spingendo sul Governo per consentire la partenza del decreto che attiverebbe un importante strumento per contrastare gli attuali rincari energetici dovuti alle ripetute e sempre più frequenti crisi energetico/politiche. Il finanziamento ammonterebbe, per ogni impianto, ad un importo compreso tra i 6.000 euro e gli 8.000 euro, estensibile a 8.500 euro installando anche sistemi di accumulo. Il “reddito energetico” potrà essere richiesto dai proprietari di immobili, ma anche da quelli che hanno un immobile in condominio. In quest’ultimo caso la finalità è prevista per le  utenze energetiche di uso comune. L’unico requisito per poter installare pannelli solari gratis è la dichiarazione ISEE che, come noto, è quello strumento in grado di individuare ed indicare lo stato economico/patrimoniale delle famiglie.

I limiti stabiliti per le soglie di reddito ISEE necessarie per ottenere l’incentivo vengono lasciate alla discrezionalità delle Regioni. Una volta richiesto il contributo i beneficiari dovranno sottoscrivere con il Gestore Servizi Energetici un contratto per cedere alla Regione l’eventuale energia elettrica in eccedenza. Certamente il reddito energetico non assicurerebbe all’Italia una totale indipendenza energetica, ma potrebbe essere l’inizio per diminuire le importazioni di gas dai Paesi stranieri lasciando quest’ultimo per il solo utilizzo delle grandi aziende.

La legge di conversione del DL Energia contiene anche una serie di semplificazioni aggiuntive anche se, in questa fase di emergenza energetica, il settore avrebbe bisogno di un’azione straordinaria di riduzione della burocrazia.           
Ovviamente il fabbisogno e l’autonomia energetica del nostro paese non è sicuramente raggiungibile con i soli pannelli sui tetti. Si pensi, infatti, che un impianto fotovoltaico su una villetta unifamiliare produce una potenza media di circa 3 kW e che il fabbisogno di energia da fonte rinnovabile del paese è di circa 70 GW. Ciò significherebbe doverinstallare circa 2,5 milioni di impianti residenziali. Sicuramente l’Italia ha bisogno di più energia solare e per questo è di fondamentale importanza semplificare gli iter autorizzativi. Gli impianti da installare su copertura, sia essa residenziale o commerciale, hanno limiti che impediscono di produrre energia sufficiente. Vincoli strutturali, vincoli ambientali e paesaggistici e limiti tecnici legati alle componenti e alla manutenzione rappresentano alcuni degli ostacoli principali.

La principale novità introdotta dal nuovo decreto (articolo 9 del D.L. Energia) riguarda gli impianti solari fotovoltaici e termici posizionati sugli edifici, compresi gli eventuali potenziamenti o adeguamenti della rete esterna alle aree dei medesimi edifici, strutture e manufatti. Secondo il D.L. ora saranno considerati interventi di manutenzione ordinaria e non sarà necessario avere permessi, autorizzazioni o atti amministrativi di assenso (comunque denominati) basterà infatti la compilazione del modello unico semplificato (fino a installazioni di 200 kW di potenza!), con la sola eccezione degli impianti che ricadono nel codice dei beni culturali e del paesaggio (articolo 136 – D.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42).

*Ingegnere, consulente ARPE

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